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Giulio Greco, partendo dal "manifesto programmatico", pubblicato sul primo numero, ha rintracciato gli ambiti entro i quali la rivista "Atelier" ha lottato per "rinnovare" la scrittura in versi, dispersa nelle secche dello sperimentalismo e del neoromanticismo, attraverso la rilettura del Novecento, la valorizzazione dei giovani e lo studio degli autori contemporanei, dopo aver esaminato l'originale concezione estetica della rivista, capace di lasciarsi alle spalle il formalismo e lo strutturalismo per approdare a un rinnovato umanesimo letterario nell'inscindibile unione tra parola e realtà. Il presente lavoro si propone sia come bilancio sia come riflessione sugli orientamenti della poesia e della critica contemporanea sia come invito per ulteriori approfondimenti in altri settori esplorati da "Atelier".