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Questo libro parla di un Friuli inusuale, non comunemente percepito, e ancor meno ricadente negli stereotipi che troppo spesso vengono riproposti, secondo taluni ambienti nostalgici, per configurare idealmente il nostro microcosmo, un tempo rurale, oggi semi-globalizzato. L'autentica identità culturale dei friulani, con la loro lingua, la loro cultura, le loro tradizioni, deve emergere soprattutto oggi, tempo del necessario confronto fra tutte le civiltà. E in questa "sfera del cuore" protesa all'apertura verso il mondo che riemergono, sorprendenti e funzionali, episodi, vicende, avvenimenti curiosi, addirittura speciali come quelli che compongono questo libro e che sottolineano la particolarità, talvolta l'unicità del Friuli. Dalla dotta ricerca storico-antropologica e dalla raffinata cifra letteraria di Mario Martinis emergono "storie" davvero entusiasmanti come: Gli Argonauti in Friuli; Beleno, il dio solare di Aquileia romana; Il Crudele Giovedì Grasso del 1511; Le Rogazioni che santificano la natura; Lo "spaventoso et horrendo caso" di Rualis; Il soave perdon di Barbana; I terrificanti esseri della notte; La reliquia del sangue di Gesù a Clauzetto; Quando il Torre-Natisone bagnava Aquileia; Epifania, festa "totale" del Friuli; Le ore del sole: il Friuli delle meridiane; Mito e storia dei benandanti; Mulini ad acqua e mugnai; Cold case: il mostro di Udine; La luna nella tradizione friulana; Il misterioso culto di Sante Sabide; Il noce magico di Campolongo; Almanacchi, calendari e lunari; La "santa" di Siacco; Liturgie e magie per il tempo meteorologico.