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Sempre in bilico tra Puglia e Umbria, Vittore incontra l'unico parente che gli è rimasto, un cugino con il suo stesso lungo naso e le sue stesse lunghe gambe. Eppure profondamente diverso da lui: Volendo Guerrieri è un eremita, rannicchiato tra le grotte dei Monti Amerini, prigioniero di un immenso amore per un Dio che pare non volerlo, pare non capirlo. Un personaggio che vive d'aria, di contro a un cugino che, invece, mangia vita e amori senza freni. Un personaggio custode di un mistero fitto e brutale che solo alla fine Vittore riuscirà a dipanare pagando il prezzo di chi, suo malgrado, si trova a entrare dentro la parte buia dell'animo umano. E ancora una volta il lettore non saprà se stare dalla parte della giustizia o della vendetta. Un libro complesso e semplice allo stesso tempo, dove l'ignoranza di Vittore di fronte al sapere di suo cugino è sovente quella del lettore, appositamente frastornato da citazioni bibliche che delimitano la distanza tra lui e l'eremita, in un gioco di corde e contrappesi.