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Quando il tenente Osborne viene incaricato, in quanto "esperto della questione maori", di indagare sul misterioso suicidio del collega Fitzgerald, non immagina lontanamente che sta ficcando la testa in un ginepraio dai contorni indefiniti e sanguinari. Prima di morire, Fitzgerald era sulle tracce di un violento attivista maori, ed è da lì che cominciano le ricerche di Paul Osborne. Il poliziotto sa bene che la violenza latente nella comunità maori è alimentata dallo status di cittadini di serie B in cui i pakeha, cioè i bianchi, hanno relegato i maori fin dai tempi della colonizzazione inglese, e le sue indagini lo porteranno a scoprire l'esistenza di un vero e proprio complotto orchestrato dai vertici del potere bianco per impadronirsi di un antico e sacro territorio maori. "Utu" è la storia di una vendetta (e utu significa infatti vendetta) messa in atto da un gruppo di fanatici adepti di un antico culto anticolonialista per punire i bianchi di averli defraudati. L'avventura che si dipana dal semplice furto di un'antica ascia da guerra, sottratta a un collezionista reazionario, si tinge sempre più di rosso man mano che Osborne indaga, finché sul suo cammino costellato di cadaveri si imbatte nell'attività sciamanica di un macabro tatuatore e dei suoi allucinati seguaci.