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"Quanto è vicino all'anima ciò che è lontano dalle mani..." La magia della parola poetica dell'andaluso J.R. Jimenez riduce a nulla il fossato spazio temporale che separa un'esistenza laboriosa da un'infanzia di sogni. Il cordone ombelicale di Vincenzo Caruso non è mai stato reciso alle radici, affonda come un'ancora nel mare che un vento malandrino sballotta in qua e in là, da Palermo ad Altavilla Milicia. Lì visse Enzo le stagioni dell'innocenza e dei capricci perdonati, dei misteri religiosi e del gioco che squinterna con una capriola la logica del reale, desublimandola.