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Nemmeno la diffusione della pandemia da Covid-19, che tante sofferenze sta infliggendo al nostro paese, è bastata a rallentare le attività delle ecomafie. Anzi: l'aumento dei rifiuti sanitari legati all'emergenza, e il regime di deroghe introdotto per gestirli, hanno creato nuove opportunità per gli ecocriminali, che trafficano e smaltiscono scarti pericolosi in spregio a qualunque norma. È, questa, l'ennesima conferma della pervasività e della ferocia delle ecomafie, che, oltre a far male all'ambiente e alla salute dei cittadini, rallentano lo sviluppo economico e le attività imprenditoriali virtuose. Ma le soluzioni ci sono, e quando vengono adottate, come nel caso della legge 68 del 2015, i risultati si vedono. Il rapporto Ecomafia ne elenca a decine, e si conferma un tassello imprescindibile in quell'opera di formazione e informazione di cui c'è sempre più bisogno. Prima della pandemia l'ecomafia aveva allargato il suo raggio d'azione, e nel 2019, tra attività illecite e investimenti a rischio, aveva sfiorato i 20 miliardi di euro di business potenziale. Quest'anno, in un paese piegato dal Coronavirus, ha trovato ulteriori spazi per ampliare i suoi affari illeciti. Traffici e smaltimenti di rifiuti, attacchi alla biodiversità e commercio di specie protette, saccheggio dei beni culturali, incendi dolosi e abusi edilizi, truffe di ogni sorta nel settore agroalimentare: tutte attività criminali, e tutte in costante crescita, a danno della salute dei cittadini e dell'ambiente. Quella raccontata da Ecomafia 2020 è una criminalità spietata e ben inserita nei gangli vitali del sistema economico, che vede tra i protagonisti boss e imprenditori, burocrati e politici, professionisti e faccendieri, uniti tra loro dal collante della corruzione. A fare da argine è un sistema repressivo sempre più efficace nel colpire al cuore le trame illegali. I nuovi strumenti normativi di tutela penale, a partire dalla legge 68 del 2015, stanno aiutando forze dell'ordine, capitanerie di porto e magistratura, impegnate ogni giorno su questo fronte. Rimangono ancora molti passi da fare, dalle leggi che mancano alle attività di prevenzione, come spieghiamo in queste pagine. Perché, come ogni anno, accanto all'analisi dell'aggressione ecocriminale al nostro paese non mancano le proposte concrete avanzate da Legambiente per rendere ancora più efficace l'azione di contrasto.