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Il libro che avete tra le mani si propone di affrontare il tema del pellegrinaggio in Calabria, dopo una prima parte dedicata all'Europa cristiana. È un libro rivolto ad un pubblico di lettori non specialisti e che non ha la pretesa di aggiungere nulla di nuovo o di originale all'imponente mole di pubblicazioni sull'argomento apparsa negli ultimi anni. Tutt'al più aspira a fornire qualche spunto per auspicabili indagini successive. Il periodo preso in esame abbraccia i secoli altomedievali fino all'Età moderna; un arco di tempo lungo e travagliato, durante il quale il Mezzogiorno d'Italia - e specialmente la Calabria - ha conosciuto quasi stabilmente miseria e isolamento; una terra di frontiera aspramente contesa, oltraggiata da politiche fiscali opprimenti e dalla forza destruente della natura, in balia di soldataglie e soggiogata dai potentati locali. Fattori, questi, che ne hanno modellato la fisionomia del territorio e forgiato la forma mentis delle sue genti, rallentandone nella "longue durée" i processi di normalizzazione delle strutture politico-istituzionali e l'evoluzione del suo sostrato sociale.