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"Il giudizio storico sulla Resistenza nei nostri paesi non è certo ancora univoco e condiviso, e gli strali della guerra civile, che contrappose gli italiani, probabilmente non consentiranno mai che lo sia; ma le fondamenta della nostra Repubblica non possono che essere fissate in quell'esperienza, contestualizzando anche le azioni più cruente - che Piero condusse spesso in prima persona, declinando l'intima convinzione in un'ardita azione - e le modalità di approvvigionamento di beni di prima necessità che parte della popolazione, anche legittimamente, spesso percepì come insopportabili soprusi. Provare a conoscere e comprendere l'impegno civile e le avventure di Piero ci proietta in una dimensione lontana, ma al contempo interroga le coscienze di ciascuno di noi nel presente. Gli anni della missione italiana in Africa Orientale e della guerra di Jugoslavia prima, e della Resistenza poi, rappresentarono un periodo di trasformazione, di incertezze, di confusione e, con grande lucidità e capacità di interpretare i segni dei suoi tempi, il comandante Piero non si sottrasse dall'assumersi grandi responsabilità, dal scegliere da che parte stare, dal mettere al servizio del proprio Paese e dei propri ragazzi le sue doti di comandante carismatico ed equilibrato". (Dall'Introduzione di Paolo Lanfranco)