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Nel 1854 il giovane Henri Drummond Wolff (1830-1908), destinato ad una brillante carriera nella diplomazia britannica, fino a divenire uno dei maggiori esperti nelle questioni riguardanti il Medio Oriente, sbarcava all'isola d'Elba, mettendosi sulle tracce di Napoleone. Proprio in un angolo appartato dell'isola, in una casa di campagna vicina a Portoferraio, Wolff doveva trovare quella che considerava la testimonianza vivente dell'imperatore all'Elba. La strada ventosa, che portava alla casa, era ornata da piante di giglio e aiuole di gerani rossi, che testimoniavano la cura verso gli spazi verdi. La casa si trovava su un declivio di fronte al mare, dal quale era separata da un giardino terrazzato, ornato da ombrosi boschetti di quercia nana. Un tempo, l'abitazione era appartenuta al signor Lapi, uno dei notabili dell'isola, poi era stata venduta alla famiglia inglese dei Knapp, adesso era di proprietà del potente principe Anatoli Demidoff. Nel giardino c'era anche un antico geranio, che era cresciuto smisuratamente, con il tronco simile a quello di un alberello. Un vecchissimo geranio che doveva avere l'età dell'abitante della casa: Claude Hollard, il giardiniere di Napoleone...