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«Finalmente archiviata la "saga" della Brexit (ma anche il dopo Brexit, cioè il negoziato sui futuri rapporti tra l'Unione e il Regno Unito, si annuncia non privo di difficoltà) e rinnovate le istituzioni europee dopo le elezioni del Parlamento del maggio 2019 e la nomina della nuova Commissione, ci si attende un cambio di passo che consenta all'Unione di affrontare in maniera efficace le sfide che si presentano sia al suo interno che sulla scena internazionale. Sebbene permanga, in alcuni governi e nell'opinione pubblica, un diffuso clima di sfiducia, di sospetto, se non di aperta ostilità verso l'Unione, credo che vadano guardati con molta attenzione, anzitutto, gli sviluppi nella difesa dello Stato di diritto, in particolare della indipendenza della magistratura, compiuti grazie alla "discesa in campo" della Corte di giustizia e a una sorta di alleanza tra questa e i giudici nazionali (in specie polacchi), anche mediante un sapiente impiego del rinvio pregiudiziale.»