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Nella sua prolusione accademica all'Università di Jena del 26 maggio 1789 intitolata "Che cos'è e a qual fine si studia la storia universale?", Friedrich Schiller affermava che il compito più importante dello storico è quello di giungere, attraverso la considerazione del passato, alla spiegazione del presente. Da questo presupposto, il filosofo tedesco traeva la conclusione che fra gli innumerevoli eventi delle epoche trascorse dovessero mettersi in rilievo «quelli che hanno avuto un influsso essenziale, indiscutibile e facilmente perseguibile sull'odierno aspetto del mondo e sullo stato della generazione attuale».