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Il Medioevo è percorso da una tensione morale e speculativa che ha sempre affascinato lo studioso di epoche successive. "Excelsa grammatica" parte dalla esposizione delle principali dottrine filosofiche, il cui contributo fondamentale è quello di stabilire la relazione tra l'umanità e il divino. Anche la letteratura del periodo è permeata da questa ansia di fondo, per la quale il percorso dell'uomo sulla terra va vissuto come banco di prova per il destino ultraterreno. Questi elementi si trovano, dialetticamente opposti, in due grandi opere del Medioevo inglese: Piers Plowman e Pearl. Nel presente volume, l'autore ha tracciato similitudini e differenze significative tra i due poemi medioevali, mettendo in evidenza come anche gli elementi grammaticali del discorso diventano metafore letterarie per esprimere questa relazione per la trascendenza. Tuttavia, mentre in Piers Plowman la perfetta simmetria tra uomo e Dio non viene mai negata, in Pearl esiste una sofferenza più vicina al pensiero moderno, che mette in dubbio questa simmetria e confina l'uomo in una condizione di irrisolta imperfezione.