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Vita e morte della moglie di Stalin Nadja Allilueva figura rimasta a lungo in ombra nella storiografia sull'Unione Sovietica. Legata fin dall'adolescenza a Stalin, che ne farà la sua seconda moglie quasi bambina, Nadja è testimone d'eccezione dell'intera parabola della Rivoluzione, dalla prima entusiastica fase fino al consolidarsi del potere staliniano. La sua storia privata e dolorosa è tutt'uno con la storia di una nazione intera nel passaggio dalla Piccola Madre degli zar, dai contadini servi della gleba, alla Repubblica dei Soviet, all'illusione dell'uguaglianza di classe, al terrore in nome del popolo, ai gulag. Eppure Nadja è anche e soltanto la piccola donna che cresce oscurata dalla straripante personalità del marito, tiranno in casa come in patria. È una donna moderna, contraddittoria, ancora immatura, che ambisce disperatamente alla realizzazione personale, che crede nel sogno impossibile della rivoluzione buona, e tenta di ribellarsi a un destino implacabile. Un inedito punto di vista femminile le restituisce presenza e dignità, e consente di rileggere alcune delle pagine più drammatiche della storia contemporanea sotto una luce nuova.