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Piccole suggestioni poetiche che indossano la forma del racconto e vogliono posizionarsi proprio sulla linea del nostro "equatore interno", il confine che separa le forze opposte che ci abitano. È la polarità, infatti, la cifra di queste passeggiate nel deserto interiore, un deserto solo apparentemente desolato, solcato in realtà da fiumi sotterranei portatori di vita. L'autore non nasconde l'ambizione di tenere insieme luce e buio, passato e presente, sogno e realtà, cogliendo l'attimo nel quale un elemento viene compenetrato dall'altro, vivendo in una fugace ed eterna compresenza quella profonda e irrazionale consapevolezza che le neuroscienze chiamano "espansione della coscienza".