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Fra Sette e Ottocento, in una Calabria scossa da insurrezioni e rivolte, l'ultimo Vicario di un feudo benedettino dal suo ingombro scriptorium dirime controversie e istruisce processi - de stupro et raptu, propter impotentiam coeundi, per omicidi e altre nefandezze, che a volte riservano siparietti di irresistibile comicità - mentre l'affligge il ricordo di una furtiva storia d'amore. Una vita spezzata, la sua, tormentata da sensi di colpa, angosce e insonnie, come a riecheggiare i versi di Eschilo: "Sconterai colpo su colpo, con pena corrispondente al misfatto". È un'odissea nel torbido mare dell'esistenza, tra destino e libero arbitrio, tra colpa e peccato, tra presenza e assenza di Dio. Poi, d'improvviso, il passato ritorna e il fantasma di Marta, il suo amore perduto, riappare con un messaggio recapitato da una misteriosa creatura. E la vicenda ha una svolta imprevista...