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La presentazione da parte della giunta della regione Emilia-Romagna, del progetto di legge "Disciplina regionale sulla tutela e l'uso del territorio" ha suscitato, per i suoi contenuti, un immediato allarme tra intellettuali, professionisti e tecnici, e nelle forze politiche di opposizione: l'Altra Emilia Romagna e Movimento 5 Stelle. È emerso in particolare il pericolo, celato dietro gli slogan del risparmio di suolo e della rigenerazione urbana, dell'abbandono del concetto stesso di pianificazione urbanistica. In particolare, i vigenti strumenti urbanistici verrebbero sostituiti da "accordi operativi" promossi dai privati, che i comuni, in virtù di una procedura di silenzio-assenso, sarebbero nei fatti costretti a subire. L'interesse privato e speculativo diverrebbe così il protagonista delle trasformazioni territoriali, con evidente restringimento degli spazi di democrazia. Questo libro raccoglie i contributi del mondo della cultura e di prestigiosi urbanisti che - in assoluta indipendenza - formulano un'analisi del testo normativo proposto. È questa la via più diretta e immediata per conquistare l'attenzione e suscitare la capacità di reazione dell'opinione pubblica e del personale politico su un tema di così rilevante importanza, che minaccia di stravolgere la fisionomia delle città storiche e del territorio della regione. È nostra ferma convinzione che un dialogo paritario fra politica e cultura sia la migliore fonte di scelte consapevoli e autenticamente progressiste." (Piergiovanni Alleva). Prefazione di Tomaso Montanari.