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"Articolato in quattro sezioni e sigillato da un breve "Commiato", questo libro di Giulio Ungarelli, raffinato studioso del Novecento italiano, è un singolare repertorio di ricordi privati e pubblici raccontati con una straordinaria eleganza di scrittura. Il risultato è un avvincente attraversamento di un passato lontano ma non ancora irrevocabilmente remoto dal quale emergono alcune grandi figure (Gadda, Maccari, Bertolucci...) e una costellazione di personaggi minori che Ungarelli ha incontrato e amato. Dall'alto dei suoi incredibili, non pacificati novant'anni, Giulio Ungarelli si rivela in grado di restituire le immagini, i colori, gli odori, il senso profondo delle stagioni di una vita ininterrottamente devoluta al culto (ma 'leggero', ironico, mai fanatico) della chose littéraire." (Franco Contorbia)