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"Mi si chiede di tornare ad occuparmi della poesia di Amleto Tarroni, a distanza di circa sei anni dal precedente libro 'I profu¬mi della notte', per questa nuova raccolta 'La vergine dei fondali'. All'epoca scrissi che la voce poetica di questo autore era destina¬ta a rimanere nel tempo, soprattutto per l'unicità dello stile linguistico, introvabile nel panorama della poesia contemporanea. E questa prima affermazione non può che essere confermata anche per questa nuova prova." (Dall'Introduzione)