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I saggi raccolti in questo volume presentano un panorama ampio e diversificato dell'attività della casa editrice Barbèra, certamente una delle realtà editoriali più importanti nell'Italia dell'Ottocento. I lavori si concentrano sulla figura del fondatore Gaspero Barbèra che deve essere annoverato, con Pomba, Le Monnier, Treves, Zanichelli e Hoepli, tra i più significativi rappresentanti di quella svolta che dopo l'Unità d'Italia riuscì a dare alla nazione un'industria editoriale moderna e un mercato del libro finalmente libero dalle pastoie burocratiche e dalle divisioni regionali. La rilettura della autobiografia "Memorie di un editore" consente al lettore di entrare nella lenta e diversificata educazione al lavoro di Barbèra: un percorso dove si intrecciavano il "selfhelpismo" di Franklin e il forte ancoraggio ai pilastri costitutivi della nazione. L'approfondimento del catalogo offre poi alle diverse sensibilità e competenze dei ricercatori - storici del diritto, italianisti, archivisti, storici del libro e biblioteconomi - la possibilità di ricostruire su nuove basi la fortuna dei libri e l'analisi delle collane mettendo in risalto, attraverso lo studio dei testi, la qualità dei collaboratori e un progetto che seppe essere ad un tempo solido e ricco di capacità.