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"Gli scrittori sono bestie invidiose. Le persone di cui sono più invidiosi sono gli altri scrittori. Quelli che hanno più soldi. Quelli che vendono di più. Quelli che vincono i premi letterari. Quelli che hanno l'ufficio stampa migliore, lo sono invidioso di quelli che hanno avuto un'idea che avrei voluto avere io. Tanto invidioso da desiderare l'invenzione della macchina del tempo, per poter andare nel passato e anticipare l'autore che l'ha avuta. L'idea di questo libro, per esempio, avrei voluto averla io: affondare le mani nel sorprendente mare degli annunci personali, nella varia umanità che nascondono, nei mille sottintesi, e usarli per dar vita a un romanzo a tante voci, non uno, nessuno o centomila volti di Rocco, ma tredici versioni di questo personaggio, dipinto dalla fantasia di altrettante scrittrici, aperte e chiuse da quel che resta del maschio contemporaneo. Un'idea che avrei voluto avere io, ve l'ho detto. Quindi, vado a inventare la macchina del tempo." (Gianluca Morozzi)