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In questo commovente e tragico romanzo, Balzac narra la storia di papà Goriot, anziano pastaio in pensione, ritiratosi a Parigi, nella squallida locanda della pettegola e avida Vauquer. Dilapidate a poco a poco le sue sostanze per andare incontro alle richieste e ai capricci delle amate figlie, il vecchio si ritrova a condurre un'esistenza sempre più miserabile, confortato unicamente dal pensiero di aver reso felici le sue adorate bambine, andate rispettivamente in spose a un conte e a un ricco banchiere. Attorno al protagonista ruotano altri personaggi, come Eugène de Rastignac, giovane e brillante studente, che, pur animato da nobili principi, finirà per essere inesorabilmente attratto dalla vita agiata e dai vezzi della nobiltà parigina, a cui brama di appartenere, e l'astuto Vautrin, gentiluomo in apparenza, delinquente nell'animo, per quanto ancorato a un senso dell'onore di cui altri, ben più rispettabili di lui, sembrano del tutto privi. Quando Rastignac si innamora della splendida Delphine, si ritrova inesorabilmente catapultato nell'intima tragedia dell'anziano Goriot, che eleva a simbolo stesso della paternità per l'assoluta devozione che mostra per le figlie, divorate dal vizio e da un egoismo che neppure la malattia paterna sembra in grado di annullare.