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Viola e una vedova appena entrata in menopausa, quella "petit mort" che segna la fine di un'era in una donna, facendole intravedere l'inizio di una china inesorabile. Troppo giovane per lasciarsi andare, la protagonista si affida alla chirurgia plastica per remare contro il tempo che avanza, ma avverte anche di dover dare un senso ai giorni di questo nuovo cammino in discesa. È necessario, secondo Viola un "cantico" adatto per quest'epoca, una litania dolce e monocorde, che contrasti l'acidità facile della vecchiaia, ma che conduca a essere più buoni. "Per non mollare, nonostante tutto. Per esistere ancora un po'. Finché morte non ci separi". Inizia così un percorso di consapevolezza non guidato, ma forgiato solo da ciò che gli eventi le pongono di fronte, giorno dopo giorno. Un romanzo che mette a nudo le fragilità e il desiderio di rivalsa che ogni donna arriva, prima o poi, a sperimentare, offrendo rinnovati spunti di riflessione sugli anni in cui ogni certezza rischia inesorabilmente di sfaldarsi.