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Londra, ottobre inoltrato: qualcosa di sinistro accade, avviando il mondo verso una graduale, ma progressiva catastrofe. Gli animali scompaiono, specie dopo specie, prima gli insetti, poi i volatili e gli anfibi, in un susseguirsi di eventi che conduce verso un futuro sterile, in cui l'umanità sopravvive a stento tra bande di razziatori, violenze indiscriminate e città in rovina. In tutto questo Andrea, un quarantenne 'precario di finanze e sentimenti', comincia il suo disperante viaggio alla ricerca di se stesso e di un Dio sempre presente, ma inesorabilmente muto. "Sarete nella morte tali a quali foste parsi in vita, non ciò che vorreste, ma mucillaggine rimossa, raccolta in un più vasto paiolo e, grazie a Dio, non avrete mai più coscienza di un universo che si rinnova anche senza di voi". Accompagnato da Manuela, un'ispanica matura, ma piacente, e da altri personaggi elevati ad antidoto alla sua solitudine esistenziale, il protagonista si trascina verso un finale inaspettato, denso di quell'ottimismo terminale di cui è pervaso l'intero romanzo: "Ignorava che in due, per quanto ci si assommi, pur nell'amore col tempo si finisca inevitabilmente per rendersi mezzi. E di ognuno sul versante peggiore?".