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Emile Zola, il grande naturalista francese, prende momentaneo congedo dall'analisi dei mali della società per regalarci una "fiaba" d'amore intrisa di misticismo popolare. Fiaba dai tenui colori pastello e dal realistico distacco del sogno evocato. La dolce e ingenua Angélique - cresciuta all'ombra della cattedrale, dove la fede si nutre dell'esempio eroico dei santi e il fervore cristiano ne è conseguenza immediata, dove il miracolo è parte integrante del mondo - sogna il "principe azzurro" che verrà a riscattarla dalle sue umili origini. Ma quando il sogno d'amore sembra avverarsi, le convenzioni sociali, insensibili alla purezza dei sentimenti, ostacolano quest'anelito di felicità. E ad Angélique non resterà che affidarsi, fiduciosa, al miracolo.