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"Se provo a ricordare cosa è successo quando sono venuta al mondo, tutto quello che so è che sono nata donna. Sentivo dire che Dio crea il maschio e la femmina, e che, molto prima che nascessi, le neonate venivano sepolte vive. Poi, dall'alto, un verso discese nel Corano, e diceva così: 'E se alla femmina sepolta viva si chiede per quale peccato sia stata uccisa...'. Fossi nata a quell'epoca sarei stata una di quelle neonate. Questo mi dicevano quando avevo quattro anni." La memoria e le parole sono le armi che Nawal El Saadawi utilizza per ribellarsi a una società in cui la nascita di una femmina equivale a una sventura. Una società in cui l'interpretazione del Corano è monopolio degli uomini, in cui le bambine subiscono la cliteridectomia, sono costrette a sposarsi in tenera età ed educate a servire gli uomini in silenzio. "Una figlia di Iside" è il racconto dell'infanzia e della gioventù della femminista più famosa nel mondo islamico. Una testimonianza appassionata. La storia di una emancipazione possibile.