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La cittadina di Giave è un piccolo cuore pulsante in un immaginario Nord Ovest d'Italia. Qui, una sera d'inverno, una donna è investita da un'auto sulle strisce pedonali. Il ricovero in ospedale è l'occasione per tirare fuori vecchi ricordi e fare a suo marito una proposta che sconvolgerà la loro esistenza. Così, cinquant'anni dopo, Claudio Benetti rispolvera il suo passato di partigiano, sui monti della Valsesia, sanguinoso e violento, e un amore del tempo di guerra, troppo diverso per non essere impossibile. Ed è nella narrazione di pochi giorni cruciali sparsi tra gli anni Quaranta, Settanta e Novanta del secolo scorso che si snodano le vite dei protagonisti del romanzo, le cui storie, intrecciate fra loro, fioriscono nella Resistenza per poi seguire traiettorie imprevedibili. Come avviene a Sebastiano, che da bambino prova il brivido di uccidere, poi cresce, tradisce e controlla che gli angeli dormano nel suo armadio; o a Cristina, che parte alla ricerca di fortuna, infine torna, fa i conti col passato e tiene accanto al divano delle vecchie palle da bowling. E poi, come rami giovani di un albero antico, germogliano gli altri personaggi, immersi in un tempo di pace ma di illusioni scolorite. "Un altro candore" racconta l'intimità quando non è ordinaria, sovverte le regole e dilaga oltre i confini. Un romanzo sospeso tra storia e finzione, un dedalo di vite annodate in un'unica trama che affonda le radici negli anni tempestosi e gravidi di futuro della Resistenza.