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Gennaio 1606. Una grande imbarcazione mercantile. la Santa Maria de Montenegro y Sant Paul, partita da Alitante e diretta a Genova e Livorno, fa naufragio dopo una terribile tempesta nella baia di Porto Conte, vicino ad Alghero. La nave trasporta quattordici passeggeri, la statua lignea di un Cristo crocefisso ancora imballata, un enorme carico di lana e quindici casse di preziosissime uova di bachi da seta. Inoltre il capitano, il catalano Paul Durant, nasconde ventimila ducati di contrabbando. Attorno alla cura del naufragio si scatena una guerra tra i consoli del mare locali e i curatori nominati dal viceré che arrivano ad Alghero dieci giorni dopo. Luglio 1607. Alamanda Carroz, marchesa di birra, muore a Cagliari. Si sospetta che il marito Cristoforo l'abbia fatta avvelenare per poi sposare solo tre mesi dopo, la figlia del viceré del Regno di Sardegna, Geronima de Catatayud. Una sospetta manovra per mettere le mani sul grande feudo sardo. Questi due interessanti episodi, insieme a numerosi altri, sono strettamente collegati: ciò che li unisce è il viceré di Sardegna Pedro Sanchez de Calatayud, conte del Real. Per investigare su questi eventi controversi e sulla dilagante corruzione che ormai ha raggiunto i vertici del regno, il re Filippo III di Spagna e il suo favorito, il duca di Lerma, inviano in Sardegna un canonico di Saragozza, Martin Carrillo. A partire dal dicembre del 1610, il visitatore si mette all'opera e svolge una serie di indagini che scoperchiano il malaffare, riuscendo infine, con non poche difficoltà e ostacoli, a istruire circa sessanta processi con l'obiettivo di rimuovere dai loro incarichi tutti i ministri del regno. L'accurata ricostruzione della società della Sardegna e del Mediterraneo del XVII secolo - con l'ausilio di documenti d'archivio anche inediti - fa da sfondo a un grande e appassionante romanzo storico, fitto di eventi in cui le figure storiche reali si mescolano a personaggi d'invenzione.