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Dopo sei stagioni, e in attesa dell'imminente programmazione della settima, "Il Trono di Spade" si è imposta come la serie televisiva più amata e celebrata degli ultimi anni. Una saga di successo mondiale, capace di ritagliarsi un percorso autonomo rispetto al ciclo delle Cronache del ghiaccio e del fuoco di George R.R. Martin, da cui è tratta, facendo saltare il banco dell'audience e costruendo un immaginario condiviso. Ma "Il Trono di Spade" è molto più di un fortunato ciclo fantasy. Se n'è accorto Pablo Iglesias, leader del movimento Podemos, che è emerso come una delle principali novità sulla scena politica europea, mandando in frantumi quattro decenni di bipartitismo spagnolo. Iglesias ha raccolto un gruppo di scritti, redatti da analisti, filosofi e attivisti di Podemos, e ne ha fatto una brillante antologia che muove dalla popolare serie tv per riflettere sulla società e la politica dei nostri giorni. Nelle pagine di questi saggi, gli intrighi e le congiure, i tradimenti e le epiche battaglie del Trono di Spade vengono usati come lente per rileggere le categorie del 'politico' e la grammatica del potere. Al contempo, Vincere o morire illumina da una prospettiva insolita uno straordinario fenomeno di massa che, tra le piazze e le Cortes, tra la televisione e il web 2.0, ha rivoluzionato i codici e le forme della contestazione, ma anche della formazione del consenso politico.