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Una storia dei nostri giorni, tutta controcorrente, quella dell'associazione Amici della Darsena Romana - Circolo Nautico di Civitavecchia. Da ormai dieci anni, operai, impiegati, infermieri, insegnanti, medici, carpentieri, pensionati di età diversa hanno iniziato a portare per mare ragazzi provenienti dalle comunità per tossicodipendenti o disabili. Un'iniziativa pionieristica di 'velaterapia', nata spontaneamente e cresciuta nel tempo, che grazie al volontariato di tanti è diventata un punto di riferimento per le strutture sanitarie del Lazio e della Toscana. Nessuno resti a terra è il racconto di questa storia, nella quale l'amore per il mare, per la navigazione, per la vela, ha trovato nella solidarietà la sua naturale manifestazione. Un percorso difficile, a tratti commovente, fatto anche di difficoltà, di naufragi, ma soprattutto di rapporti umani profondi, di esperienze indelebili, e di una passione che riesce sempre a superare gli ostacoli più impervi. Fino alla realizzazione di un sogno che è l'incarnazione concreta dell'intera esperienza degli Amici della Darsena Romana: il restauro di Fea, una vecchia barca a vela abbandonata e ormai decrepita, oggi riportata in vita e a disposizione i 'ragazzi' che frequentano l'associazione.