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"Un disegno più grande che ci separava era questo morire? Cominciò un mosaico di parole, viaggi, foto, oggetti, stoffe, dolci a riempire quel nulla desolante che ci aveva preso, erano pur sempre "cose" che potevamo toccare e ricordare. Adesso che resistiamo come fiammelle tremolanti ritornano le voci in una vita che comprende anche i morti, una compresenza che dà luce e memoria a vicende e sentimenti contrastanti, in una scrittura/sciamana come quella di Flavia che parla anche con gli spiriti e ne riporta i volti e i nomi propri." (Nicoletta Nuzzo)