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"Elena Ruvidi, con la silloge "La rammendatrice", intende districare "l'aggrovigliato filo dei ricordi" per cercare di "ricucire gli strappi" provocati dalla vita e dal dolore dell'anima. La sua Poesia, ardente e vibrante, è protesa a ricostruire la "trama e l'ordito" con parole che scavano dentro l'abisso per estrapolare la "smaniosa passione per la vita", tra "gioia struggente" e "compassione", mentre il tempo si "sgrana" come un rosario nel susseguirsi delle metamorfosi esistenziali che hanno segnato il cammino..." (Massimo Barile).