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Sergio Lorenzon, con questa interessante silloge di poesie, offre una personale visione delle molteplici manifestazioni del vivere e, attraverso il continuo sguardo indagatore, riesce a cogliere gli aspetti salienti di un fertile percorso lirico. L'incessante osservazione parte dalle suggestioni del mondo naturale come può essere la "pioggia primaverile" e spingersi fino al "labirinto senza fine delle stelle nel cielo": e, poi, con nuovo slancio, gettare lo sguardo al mondo circostante e ricordare la chiesa di montagna, ormai "rovine di pietra", quasi a fissare l'amara constatazione del veloce scorrere del tempo, che consuma e porta con sé ogni cosa...