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Quattordici autori per quattordici racconti che differiscono per genere, stile, intento, suggestioni, lunghezza. Fattore accomunante è il legame, per chi più e per chi meno, con la terra osca (la quale in tempi antichi comprendeva l'attuale Sannio e Irpinia, fino alla Lucania, al Molise e all'Abruzzo); il tutto condito da una predisposizione al "losco" nel senso più ampio del termine. Anziani molto speciali, signorotti d'altri tempi, suore inquietanti, rapinatori imbranati, gnomi burloni, extracomunitari distratti, amori persi e amori ingannati: c'è tanto da raccontare e c'è tanto da ricordare, in questa raccolta curata da Flavio Ignelzi. Come ci ricorda Nico De Vincetiis nella prefazione: «Quattordici schegge valgono più di mille tronchi apparentemente saldi. L'inquietudine più di tante certezze. Raccontare quello che sta succedendo, dentro e fuori di noi, è un servizio necessario perché non si dimentichi in che vita siamo capitati».