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Calogero Marrone è un giovane impiegato del Municipio di Favara (AG). Siamo in pieno fascismo e l'uomo mal sopporta il clima politico soffocante che ha imposto la dittatura anche in Sicilia. Non avendo mai nascosto le proprie opinioni democratiche, subisce un progressivo isolamento sociale e per lui si teme perfino una rappresaglia. Decide perciò di emigrare al Nord. Vinto un concorso pubblico a Varese, diventa un funzionario del Comune e in seguito il Capo dell'Ufficio Anagrafe, apprezzato e benvoluto da tutti. Dopo l'Otto Settembre 1943 anche a Varese inizia la persecuzione dei partigiani, dei dissidenti, degli ebrei. Calogero Marrone si sente in dovere di agire con determinazione e coraggio. Il suo ruolo in Municipio gli consente di consegnare documenti falsi per salvare quante più vite possibile. Viene però scoperto perché un vile lo denuncia. Dopo l'arresto, il suo calvario lo vede incarcerato, poi deportato a Bolzano in un campo di transito, e infine tradotto su un carro bestiame a Dachau, dove muore in brevissimo tempo. È stato insignito del titolo di "Giusto tra le Nazioni ".