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L'esercizio della scrittura poetica come talismano (viene in mente il titolo di un quaderno di traduzioni di Guido Ceronetti), porta a volte ad atti di esorcismo. Specie quando il nemico che si ha di fronte non è la semplice condizione umana fatta di illusioni, slanci e vuoti da colmare, che ha già dettato fiumi d'inchiostro, ma un avversario più insidioso, invisibile, misterioso e spesso fatale, figlio dello squilibrio forse immedicabile cui l'umanità ha condannato il pianeta che le ha dato la vita. Lo scrittore lariano Giovanni Lischio, lupo di mare della poesia, riunisce in questo libro sapientemente illustrato da Giovanni Colombo i suoi testi ispirati alla pandemia.