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Nel maggio del 1859, Laveno, piazzaforte asburgica sul lago Maggiore, è teatro di una delle rare sconfitte di Giuseppe Garibaldi. La vita di don Giulio, giovane parroco dallo spirito garibaldino, viene scossa prima dal tradimento del più caro amico d'infanzia, accusato di aver causato il fallimento dell'attacco garibaldino, poi dall'arrivo di Ester, la nuova maestra comunale. Repubblicana e senzadio, piena di passione e di spine come le sue rose, Ester si rivela un'anima gemella per don Giulio, che la chiama subito "sorella mia". Questo finché Garibaldi in persona viene in visita a Laveno e, tra le dame, sceglie proprio Ester per un bacio lungo e appassionato, che scatena la gelosia del giovane parroco. Ma, per don Giulio, i supplizi sono solo al principio. Un paio di mesi ed Ester è in gravidanza. "Per colpa del bacio di Garibaldi", dice lei, convincendo paese e notabili. "Per colpa di un figlio di un cane da accoppare", pensa don Giulio, che si mette in caccia del seduttore.