Tab Article
"...Che nell'aria di una provincia solida, tranquilla, quasi svizzera ci fossero molecole capaci di favorire l'iniziativa industriale e commerciale, era noto da tempo. Scarpe, aerei, elicotteri, frigoriferi e macchine utensili: tutta roba pensata e fabbricata sull'asse Varese-Gallarate-Busto, grazie alla miscela virtuosa di genio imprenditoriale e aristocrazia operaia. Che un giorno le stesse atmosfere dessero ossigeno a costruttori di pensiero politico, non di beni materiali, non stava scritto. Invece per un ventennio le strade della provincia dei laghi sono state attraversate da auto con lampeggiante sulle quali viaggiavano ministri e grand commis... Nemmeno era pensabile che un territorio abitato da gente sobria, laboriosa, riservata, addirittura schiva, si scoprisse palcoscenico ideale per scorribande delle mafie trapiantate al Nord. Invece, dagli anni 70 in avanti, pericolosi individui hanno infiltrato la società di questo angolo opulento di Lombardia scegliendo bersagli da colpire con l'arma spietata dei sequestri di persona e col grimaldello vigliacco del racket sino a quando alle cosche non si è aperto l'orizzonte più vasto della criminalità economica..."