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Angelo Biancini (Castel Bolognese 1911-1988) si distinse subito per la sua abilità artistica e ottenne una borsa di studio per il Corso Superiore dell'Istituto d'Arte di Firenze dove, nel 1934, conseguì il diploma in "Scultura decorativa e arte del legno". A Firenze Biancini conobbe l'artista Libero Andreotti. Nel 1934 le opere di Biancini furono esposte alla Biennale di Venezia. Completarono la formazione le sue collaborazioni con i ceramisti Renato Bassanelli, a Roma, e Mario Morelli, a Faenza. Quindi Biancini cominciò a condurre un'attività lavorativa instancabile presso la Società Ceramica Italiana (S.C.I.) di Laveno Mombello. Il sodalizio tra la S.C.I. e Biancini iniziò nel 1936 e portò l'artista a ideare modelli di figure a tutto tondo, grandi statue e pannelli con basso e alto rilievo. L'industria manifatturiera ceramica gli permise di sviluppare lavori in grandi serie. Nelle opere elaborate e sviluppate a Laveno dal 1936 al 1940 l'elemento più adatto alla produzione industriale fu la terraglia forte. Le sue opere sono esposte nel Museo Internazionale del Design Ceramico a Cerro di Laveno Mombello.