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Edo, 16 maggio 1689. Un uomo di mezza età è in procinto di partire per un lungo cammino nelle remote province settentrionali. Ha ceduto la sua umile capanna sul fiume ai confini della città. Veste come un monaco questuante, pur non avendo mai preso i voti. Stringe un bastone e porta con sé una bisaccia con l'occorrente per scrivere e poco altro. I viaggi precedenti lo hanno fiaccato e in cuor suo sa che potrebbe non fare ritorno, ma il richiamo dei numi tutelari dei viandanti è irresistibile, così come è insopprimibile il desiderio di recarsi nei luoghi immortalati dai poeti del passato, improvvisare versi ammirando il paesaggio, disquisire di poetica con gli allievi più lontani, incontrare nuovi poeti... Così inizia "Lo stretto sentiero per l'Oku", racconto di un viaggio reale rielaborato distillando suggestioni e reminiscenze letterarie, mescolando poesia e prosa, alternando immagini auliche e scene di vita quotidiana, personaggi storici e persone comuni, campi di battaglia e montagne sacre.