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I Baustelle sono assurti in breve tempo a gruppo di culto dell'indie-rock italiano. Nel 2005 è stato un colosso come la Warner a cercarli per La Malavita. Prima con I mistici dell'occidente, poi con Fantasma si scoprono più maturi, confermando la tendenza verso un pop orchestrale d'autore. Epici e romantici. Fastidio o deliziata curiosità, ecco il destino di Francesco Bianconi, Rachele Bastreghi e Claudio Brasini. La band di Montepulciano ha dimostrato, in questi anni, di saper raccontare la contemporaneità meglio di chiunque altro. Attraverso un pugno di album capaci di diventare altrettanti strumenti di conoscenza e di analisi della realtà. Piccole grandi opere alla ricerca di senso che meritano, secondo noi, un esame più attento, per coglierne i pregi ma anche qualche difetto. Il desiderio di Bianconi di scrivere una colonna sonora si realizza con Giulia non esce la sera (2009) di Giuseppe Piccioni, pellicola drammatica con Valeria Golino e Valerio Mastrandrea. Il presente volume prosegue nell'universo poetico e sonoro di questi "cronisti visionari", in grado di lanciare sguardi spudorati sul destino dell'Occidente. Ma è anche l'occasione per una breve riflessione, storica e tecnica, su come è andata formandosi la canzone, "tra gli elementi 'colti' e popolari che ne innervano la duplice natura, fecondando il suo linguaggio e la sua arte".