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"Silvio Villa, al suo esordio nel campo letterario, scrive questa lunga serie di massime, così, a caso, come dadi gettati semplicemente e allegramente su un tavolo. Ogni oggetto, ogni più piccola situazione quotidiana è utile a creare una metafora, a stabilire una similitudine con la vita e col destino, portandoci a pensare al loro singolare intrecciarsi". (Dalla presentazione di Marina Caracciolo)