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Da Auguste Renoir, che rende immortale la piccola Mimì, ritraendola nella cornice piena di vita di un rigoglioso giardino, ad Alice Hoschedé, che viene condotta da Claude Monet davanti al ritratto della moglie morente e poi invitata a dormire con lui nella stanza che è stata della malata, a Suzanne Manet, che morto il marito di sifilide ne ribattezza i capolavori con perfidi titoli che alludono palesemente alle sue numerose amanti, Susan Vreeland mostra in questo libro la carne e il sangue, le passioni concrete che si celano dietro le grandi opere, offrendo al lettore «una raccolta di racconti meravigliosa e sorprendente, traboccante d'arte e di straordinaria bellezza» (Harriet Scott Chessman).