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Pubblicato nel 1948 nel volume Prima che il gallo canti (assieme a La casa in collina) il romanzo si ispira al periodo di confino che Pavese trascorse a Brancaleone Calabro, tra l'agosto del 1935 e il marzo del 1936. Il racconto, scritto in terza persona, ha come protagonista Stefano, ingegnere del Nord Italia, condannato per antifascismo e confinato in un paesino del Sud. Il carcere in cui si ritrova il protagonista non è solo quello fisico, ma anche quello interiore: nel suo stato d'animo "il mare fa da quarta parete". La sua vita, giorno dopo giorno, si intreccia con quella degli abitanti e soprattutto con quella di due donne, la servetta Concia ed Elena, la figlia della padrona di casa. E poi il pensiero che, al momento di una nuova partenza, visi e nomi appariranno un'illusione. Copertina di Simone Massi.