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Marco, giovane medico "studioso e valente" e "stimato per la nobiltà del suo carattere e per l'affabilità del suo tratto", un giorno a passeggio sulle rive del lago di Como, pensa a Severina, giovane anch'essa, bella e affascinante, venuta a vivere da quelle parti due mesi prima. Il "dottorino" - così è chiamato Marco - si innamora di lei, figlia di un barone. Ed è proprio il padre che un giorno lo chiama per curarla: in quell'occasione Marco viene a sapere che è malata gravemente. Ma di cosa soffre Severina? E come aiutarla a guarire? Pubblicato sulla rivista Vita Nuova nel 1876, il romanzo affronta un tema, di derivazione "scapigliata", tipico della produzione di De Marchi: lo sdoppiamento, qui risolto in una divertente commedia degli equivoci.