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Palma Bucarelli è stata una donna capace di indirizzare la propria vita con sempre maggiore consapevolezza verso la certezza di poter contare in un campo della Storia, che per caso era la storia dell'arte. Lo sguardo sempre rivolto all'orizzonte, più prossimo e anche più lontano, ha fatto di questa donna una antesignana di comportamenti sociali all'avanguardia, che oggi non stupiscono, ma che nel tempo da lei vissuto erano segnali di insofferenza per una società in cui per una donna era difficile ambire ad una identità professionale ed emergere in quella. L'amore assoluto di Palma era la sua professione, la sua Galleria. La Storia, come la sua avvenenza, le fu senz'altro amica: responsabile di un museo in giovane età, ma anche in un periodo di ricostruzione generale del Paese, di innovazione e crescita, di confronto internazionale, di aspirazioni e delle speranze di far parte di un progetto più grande del piccolo mondo italiano. Il Diario di viaggio in America negli ultimi mesi del 1961 racchiude un'esperienza unica e audace, che Palma sceglie di affrontare per crescere professionalmente e come persona. L'affronta da sola, buttandosi a capofitto in un mondo che ammira, ma non sente suo, con l'obbligo morale di voler portare l'Italia fuori dai suoi confini e, probabilmente, rendendosi conto solo in parte che in realtà l'America aveva già invaso i suoi, quelli della sua Galleria, quelli dell'arte italiana. Il racconto è accompagnato dal corredo di lettere e testimonianze che l'avventura americana ha raccolto intorno a sé, in primo luogo la corrispondenza con Giulio Carlo Argan e con Paolo Monelli. Intorno al Diario e alle lettere sono stati raccolti argomenti che raccontano la storia del viaggio. Si ripercorrono, anche a ritroso rispetto al viaggio, i rapporti con le istituzioni museali americane per la circuitazione di mostre, di grande rilievo, di arte americana. Si racconta il tentativo di coinvolgimento di Walter Gropius in un progetto di ampliamento della Galleria, intuito come essenziale già a metà del secolo scorso. Si tratta di informazioni, testimonianze, memorie che germogliano dal Diario e inseriscono il monologo intimo di quell'esperienza nel mondo reale in cui Palma viveva e lavorava, dando conto degli intrecci e della complessità di una piccola ma significativa storia all'interno della storia dell'arte italiana del secolo scorso.