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I netsuke (letteralmente 'oggetto fissato, tsuké, all'estremità, ne, di una corda') erano oggetti usati dagli uomini giapponesi tra il XVII e il XIX secolo (il periodo Edo, 1615-1868) quando la mancanza di tasche nell'abito nazionale, il kimono, suggerì di utilizzare l'ampia fascia o cintura, l'obi, per appendervi un contenitore, il sagamono o inro (una scatolina a più livelli), dove erano poste medicine e piccoli oggetti personali, sostenuto da un cordoncino di seta che, passando sotto la cintura, era tenuto fermo in alto da un contrappeso, il netsuke appunto, dove i due buchi, gli himotoshi, lasciavano passare il cordonicino fissato da un elemento rotondo scorrevole, lo ojime. Il volume è il catalogo dell'omonima mostra a Palazzo Lanfranchi di Pisa, nel Museo della Grafica. I pezzi facevano parte della Collezione della professoressa Edda Bresciani (1930-2020). Edda Bresciani (1930-2020) è stata Professore Emerito di Egittologia dell'Università di Pisa e insignita dell'ordine del Cherubino, medaglia d'oro del Presidente della Repubblica per la scienza e la cultura, socia nazionale dell'Accademia Nazionale dei Lincei, socia corrispondente dell'Académie des Inscriptions et Belles-Lettres di Parigi, Presidente del Comitato Scientifico della Fondazione del Museo Egizio di Torino. Appassionata collezionista e studiosa di netsuke, Edda Bresciani era una riconosciuta hajin (maestra di haiku).