Tab Article
"Con la zappa scorticammo il terreno dalle erbacce, spazzando via il manto fitto di radici. Dimentico di bilanci condominiali, me ne stavo in tenuta da contadino povero, calzoni vecchi e scuciti, camicia dei tempi andati. Cesare scorrazzava nell'orto, mani in alto mani in basso, saltare, mentre io e il fratello sputavamo l'anima lo spensierato mascalzone cantava, ballava, si divincolava, si scopriva la pancia. Partimmo con la vangatura, spingevo di destro, Nicola di mancino, uno accanto all'altro, procedevamo di buona lena, l'attrezzo pesante, il manico spesso, la lama lunga s'infilava nel terreno umido, la zolla rivoltata e spezzata dalla lama. Con la zappa e il rastrello spianammo il terreno e seminammo le patate nei solchi."