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Ludovico Ariosto giunse in Garfagnana con il ruolo di Commissario generale per il duca di Ferrara. Ed alla scoperta dei tre anni di Ariosto in Garfagnana che ci guida il professor Pietro Paolo Angelini, appassionato e attento studioso della storia locale, in queste dense e importanti pagine: pagine che mettono un punto fermo sia sull'esperienza del poeta in terra garfagnina sia sugli studi compiuti fino ad oggi in merito a questo argomento. Le fonti principali di questo lavoro su Ludovico Ariosto, Commissario Generale Estense in Garfagnana dal 1522 al 1525, oltre che nella documentazione bibliografica, si ritrovano all'interno delle sue stesse opere, le Satire, le Rime e le Lettere. Furono anni difficili, cupi, solitari. Qualcun altro avrebbe potuto abdicare al proprio compito e abbandonare il campo. L'Ariosto scelse di non farlo. Rimase sulla strada per sé più dura: mise a tacere l'animo sofferente di poeta e fece prevalere quello più schietto e saldo di Commissario. Una decisione che riuscì a portare fino in fondo, combattendo ostinatamente, come un Don Chisciotte coi mulini a vento, con le iniquità e le miserie che ogni giorno gli si paravano davanti e che spesso non aveva gli strumenti per contrastare.