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Come sassolini gettati nell'acqua, tante sono le storie che il sole disegna sulla città: in primis, la vita del più vecchio libraio di Firenze, Rolando Ugolini di Via Sant'Agostino, a cui il libro è liberamente ispirato. Ma all'interno del libro si respira un'aria profondamente femminile. Generazioni piene di donne che lottano in una Firenze dilaniata dalla guerra. Molte storie prendono spunto dal racconto degli anziani che usufruiscono della struttura di "riabilitazione" all'interno della A.S.L. di Scandicci, dove l'autrice lavora. Le loro memorie, còlte fuggevolmente dalla Vezzosi, la loro felicità nel raccontare e raccontarsi, nonostante malattie e debilitazioni, hanno fatto nascere l'idea di dare un 'luogo' a quello che potrebbe essere quasi un loro diario. Così è nato il libro: come un atto d'amore, uno scatto in bianco e nero che ferma l'immagine di un'epoca, dove i gesti semplici della povera gente hanno la forza di rimanere impressionati.