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Per la storia del cinema, il Neorealismo è una pietra miliare. Con una forma cinematografica dirompente ha portato la macchina da presa sulle strade, utilizzando attori non professionisti e catturando una realtà che nel girato ha saputo restituire arricchita di profondità critica e analisi sociale. Nato nel pieno della Seconda guerra mondiale, il movimento neorealista ha espresso un forte desiderio di libertà, soffocato nel ventennio della dittatura fascista. Ma anche i governi del Dopoguerra hanno non poco osteggiato i registi neorealisti, accusati di «mostrare gli stracci», ovvero i problemi irrisolti e le forti disuguaglianze sociali della ricostruzione italiana. Anche per questo, almeno agli inizi, il movimento sarà più riconosciuto a livello internazionale che in Italia. Con una scrittura chiara e dettagliata, il volume è un utile strumento di introduzione a questa pagina fondamentale del cinema e della cultura del Novecento.